L'accordo di una notte by Maya Banks

autore:Maya Banks [Banks, Maya]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
Tags: Romance, Fiction, General
ISBN: 9788858907795
Google: UvkrAgAAQBAJ
editore: Harlequin Mondadori spa
pubblicato: 2013-01-21T07:22:36+00:00

12

Pippa si svegliò e rimase per un momento disorientata. Le ci

volle qualche secondo per capire dov'era. Rotolò verso il

comodino in cerca di un orologio e tirò un sospiro di sollievo

rendendosi conto di essersi appisolata per non più di un'ora.

Si guardò intorno. Cam non c'era. Cominciava a sospettare

che fosse un'abitudine, per lui, sparire dopo il sesso.

Andò in bagno a farsi una doccia.

Non sarebbe dovuta andare a letto con lui. La faccenda era

già abbastanza complicata senza dover metterci di nuovo di

mezzo il sesso. Ma non ne era affatto pentita. Era successo

proprio quello che voleva.

Il problema, in realtà, era un altro. Si era innamorata di un

uomo che non aveva nessun desiderio di ricambiare il suo

amore. Ed era pure incinta di suo figlio. Il che significava che

sarebbe rimasta legata a lui per sempre. Anche quando lui

avrebbe sposato un'altra donna.

Il solo pensiero la mandava in tilt. Non era sicura di riuscire

a tollerare che un'altra donna accudisse suo figlio.

Basta, si disse, o rischiava di impazzire.

Dopo essersi asciugata e vestita, andò a cercarlo.

Lo trovò nello studio a pianterreno, davanti alla finestra, le

mani in tasca, lo sguardo perso nella notte.

«Hai fame?» le chiese, voltandosi.

Ne aveva, ma voleva prima parlare.

«Sì, ma ho bisogno prima di sapere perché l'idea di un figlio

maschio ti atterrisce tanto. Eri così felice al pensiero di una

femmina; poi, quando abbiamo scoperto che è un maschio, sei

scappato.»

Cam impallidì e lo sguardo divenne remoto, insondabile.

Chiuse gli occhi e serrò le labbra. Per un lungo i-stante,

sembrò in lotta con se stesso. A un certo punto, lei temette

addirittura che volesse mandarla via in malo modo, talmente

furioso e devastato appariva il suo volto.

Che cosa diavolo gli era successo? «Va bene» disse alla fine.

«Ne parliamo dopo cena, però.»

Pippa fu tentata di costringerlo ad avere quella con-

versazione subito, ma qualcosa la trattenne. Forse, a-veva

bisogno di tempo per prepararsi. E lei glielo a-vrebbe

concesso.

Cam la condusse in cucina, la fece accomodare a uno

sgabello davanti alla penisola e andò ad aprire il frigorifero.

Fece una smorfia e si voltò verso di lei.

«Temo che le nostre scelte siano limitate.»

Pippa scivolò giù dallo sgabello e prese in mano la

situazione. «Lascia fare a me. Ti improvviso qualcosa con il

poco che hai.»

«Stai forse insinuando che la mia ospitalità lascia a

desiderare?»

«Questo è poco ma sicuro. A ogni modo, non mi perdo

d'animo. Preparo al volo qualcosa da mangiare e poi parliamo.»

Non voleva perdere troppo tempo ai fornelli, perché quel che le

premeva di più era scoprire le motivazioni del suo assurdo

comportamento di prima. Preparò, quindi, dei veloci tramezzini

con prosciutto e formaggio e una ricca macedonia di frutta.

Apparecchiò e iniziarono a mangiare.

«Buono» disse lui, dopo il primo boccone. «E semplice da

preparare. Avrei potuto pensarci io.»

«Sono una maga dell'improvvisazione. Da ragazza, non

c'erano mai tante occasioni in famiglia per pranzare tutti

insieme, quindi ho imparato presto l'arte di arrangiarsi con

quello che c'è.»

«Non parli mai della tua famiglia» osservò lui, guardandola

con il capo piegato da un lato.

Pippa storse la bocca. Avrebbe voluto dirgli che neppure lui

si sbottonava tanto, ma non voleva chiudere quella porta ancor

prima di aprirla.

«Non c'è molto da dire. Vedo mia madre le volte che non

annuncia il suo arrivo con abbastanza anticipo da permettermi

di non farmi trovare in giro.

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